21 gen 2012

Il risveglio degli oggetti, dal cubismo al ready made

Natura morta con  Lacerba , Gino Severini , 1913


Abbiamo iniziato il nostro viaggio nell'arte contemporanea e nelle sue nuove tecniche, partendo da Braque e Picasso e basandoci su un libro rivelatore di un docente dell'università di Bologna, Fabriano Fabbri. Continuiamo a scandagliare questo testo , epifanico e provocatore, concentrandoci nella rivoluzione degli artisti nel primo 900. Per loro non fu facile fare accettare una nuova idea d'arte, aprirono il cammino come fanno tante volte i figli maggiori , ma ancora adesso sono diffuse idee arretrate su cosa sia o cosa rappresenti l'arte. Quante volte vi hanno detto la fatidica frase, ma sì non dirmi che prendere una ruota di bicicletta e esporla è arte, no quella non è arte , a me piacciono gli impressionisti bla,bla,bla. Entriamo allora ancora più profondamente nell'arte del ready made.
Degli oggetti adesso come mai , non possiamo farne a meno. da Pirandello a Joyce abbiamo imparato la lezione degli oggetti epifanici, che rivelano qualcosa, solo per il fatto che esistono. Sono diventati ormai una estensione del nostro apparato sensoriale, siamo un tutt'uno, un sistema nervoso planetario. Quello che passa per ottusità, o idiozie , non son altro che tentativi di provocare shock emozionali e di togliere banalità e torpore al nostro vissuto e cercare di farci immergere nel reale, e di mutare la nostra prospettiva. Ci insegnano a guardare o meglio a vedere.

Nel 1913, un quasi sconosciuto Duchamp acquista una ruota di bicicletta e uno scolabottiglie. I due oggetti lo intrigano, lo attraggono , non sa il perchè : per ora li lascia riposare nel suo studio.

                                                                           Fonte : Sesso arte rock'n roll di Fabiano Fabbri

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